“Ricerca e catalogazione delle morfologie archeotopografiche “fossili” pertinenti a sistemazioni fondiarie del paesaggio antico in Umbria. Integrazione fra tecniche GIS e fotointerpretazione”
Il 4 Febbraio, abbiamo partecipato con un poster al Secondo Convegno Internazionale di Archeologia Aerea, svoltosi presso l’Accademia Belgica di Roma, via Omero 8.
Gli autori:
Archeologo dott. Paolo Camerieri, Archeologo dott. Roberto Masciarri
Credits:
Il Poster
Il poster (70x100cm) presenta in doppia lingua (Italiano e Inglese) la serie di studi svolti a partire dal 2011, fino al 2016 sull’intero territorio umbro. I testi approfondiscono puntualmente la metodologia impiegata nelle analisi, le risorse utilizzate (open data, cartografie, acquisizioni remote, software) e le modalità del loro impiego.
Sullo sfondo, è stato esposto un color relief, utile per l’individuazione delle altitudini alle quali statisticamente si colloca la maggior parte delle pianure umbre (evidenziate cromaticamente dalla piattaforma GIS). Su questo supporto sono stati sovrapposti tutti i segni censiti dei vari catasti, individuati nella regione. Sono state incluse anche risorse cartografiche per la descrizione del paesaggio e la mappa delle diocesi umbre.
A lato, oltre ai testi e alle legende, sono stati presentati alcuni esempi emblematici di “schede catalografiche”, con interpretazioni analitiche delle pertiche centuriali e relativo comparto descrittivo. La base cartografica di queste ultime consiste in un’analisi numerica delle pendenze (carta cliviometrica) che seleziona in modo digitale e automatico le porzioni di territorio con pendenza inferiore all’8%.
Tabella riassuntiva delle pertiche centuriali censite in Umbria (catalogo 2011-2016)
Abstracts
Research and cataloging of archaeological and topographic “fossil” landforms as organization of the ancient landscape in the Umbria region. Integration of GIS techniques and photo-interpretation.
This study, for the first time, attempts to exceed the classical approach in the study of roman land division of the Umbrian valleys. Indeed, we analysed the whole area within the actual administrative boundaries. This research was possible thanks to the integrated use of GIS platforms, open data, vector data and regional archaeological database. The research started from the digital selection of valleys with a slope of less than 8%, we achieved this result thanks to a complex DEM, realized by multiple transparent layers. The second phase concerned the digitization of all the traditional topographic studies, their management as vector data and their theoretical reconsideration. The first step of the third phase was an arduous census of new alignments, ordered by specific cataloguing criteria. We identified them working on maps and aerial photos available on Umbriageo web site. New strategies and experimental models guaranteed efficient accurate and fast work processes. We used the CAD software to verify the accuracy of previously collected data and all the aerial images, available on open source, to create numerous comparison steps thanks to photo interpretation techniques. We gathered the data in a GIS system and we compared them to the elements of the Archaeological Map of Umbria. This study, just completed, is the first attempt to modernize the topographical study of the ancient Umbrian landscape. It seems already fraught with new and countless interpretations.
Ricerca e catalogazione delle morfologie archeotopografiche “fossili” pertinenti a sistemazioni fondiarie del paesaggio antico in Umbria. Integrazione fra tecniche GIS e fotointerpretazione.
In occasione delle “Giornate augustee” al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (9 dicembre 2014), agli autori è stato affidato il compito di trattare “Il ridisegno del territorio umbro. Le centuriazioni di età augustea”. Tale incarico ha comportato, in prima istanza, la riconsiderazione critica di tutti gli studi pregressi, effettuati con tecniche topografiche tradizionali, spesso antecedenti all’introduzione stessa della strumentazione informatica. In seguito, è stato necessario l’impiego di modelli interpretativi sperimentali, tali da consentire una prima ricostruzione delle relazioni fra paesaggio, tracce di nuova acquisizione e dati pregressi, tentando già da allora una prima periodizzazione, guidata dai dati archeologici provenienti dalla Carta Archeologica dell’Umbria e focalizzando l’attenzione sulla capitale prospettiva storica del periodo di governo di Ottaviano Augusto. L’approccio classico al tema, abitualmente frammentato sul piano geografico e penalizzato dalle tecniche impiegate, è stato superato tramite l’ausilio delle potenzialità informatiche, capaci di gestire un intero territorio regionale. Un tema quindi non solo pervasivo ma vasto, affrontato ex novo attraverso la capillare lettura del palinsesto territoriale, per il quale sono risultate determinanti le risorse fotogrammetriche open source riguardanti il territorio umbro. Il lavoro ha interessato tutte le valli all’interno dei confini amministrativi attuali con pendenza inferiore al 8%, selezionate digitalmente grazie ad un DEM complesso, organizzato su più livelli di modelli digitali (modulati in trasparenza). Questa base cartografica non simbolica ma frutto di misurazioni certificate ISPRA, è stata il supporto discriminante da cui è iniziata l’analisi della superficie regionale. La lunga e laboriosa fase di censimento ha avuto seguito con la puntuale verifica dei dati raccolti che ha permesso di “epurare” criticamente i dati grezzi. Quest’ultima è stata attuata soprattutto grazie alle varie edizioni delle ortofoto Umbriageo e a quelle disponibili nei portali nazionali, fino a coprire un arco temporale di circa sessant’anni. Le entità territoriali così acquisite sono state registrate e ordinate tramite criteri catalografici sperimentali, istituiti ad-hoc per agevolare in modo snello sia la schedatura che le potenzialità comunicative. Open data, acquisizioni da remote sensing, dati vettoriali e software in costante aggiornamento hanno consentito ulteriori sviluppi, misurazioni rigorose e ripetuti confronti, capaci di aprire un promettente capitolo su nuove opportunità d’analisi e di sintesi spaziale. Alcuni contesti territoriali (talvolta ignorati o mal interpretati) stanno svelando solo ora il loro effettivo ruolo nella storia centroitalica. Il paesaggio antico, che in questo modo viene riscoperto, si sta rivelando di una complessità tale da superare ogni, sia pur ragionevole attesa, tanto da aprire nuove prospettive per la ricerca, quali verifiche sul campo, ricerche archeologiche mirate e indagini multidisciplinari. L’intervento proposto presenta una prima sintesi di questi temi e cerca di porre le basi sistematiche per lo sviluppo delle future indagini, palesando labili ombre di una realtà nascosta tra le pieghe sottili del contemporaneo paesaggio umbro e che attende ancora di essere rivelata e pienamente compresa.
Accademia Belgica, 4-5 Febbraio 2016